14 anni di guerra?

Il bilico perenne

Le guerre possono avere corsi completamente imprevedibili e non ci si deve mai lasciar condizionare dall’esito di una battaglia. L’America in Vietnam le vinse quasi tutte e pure è finita come è finita. La battaglia per Kobane non può quindi essere sopravvalutata, nel senso che se ora i miliziani dell’Isis sono rientrati in città e se come dicono alcune emittenti ne hanno persino assunto il controllo parziale, questo non significa che nel giro di una settimana i pashmerga e gli aerei della coalizione non siano in grado di ricacciarli esattamente come avvenne l’estate scorsa. La questione strategica che emerge da questa situazione è però evidente. Si è in grado di rigettare le truppe del Califfo, ma non di estinguerle. È si capisce come possono i soli curdi combattere con successo contro una forza che raduna tutta la umma sunnita e si estende dalla Siria fino in Iraq? I curdi dovrebbero per lo meno aprire un ufficio di arruolamento nelle loro fila in ogni città occidentale, visto che l’Isis dall’occidente, oltre che dal Caucaso e dal resto del mondo islamico riceve i suoi sostegni in uomini. Poi c’è un altro problema sempre più evidente, concernente la Turchia. L’estate scorsa Ankara tranquillamente lasciava i suoi carri armati sopra le colline di Kobane per vedere cosa accadeva, adesso ha consentito l’uso dei tunnel per sostenere ed equipaggiare il Califfo. Se non lo fa Ankara direttamente, qualcuno lo fa senza che le autorità turche abbiano niente da ridire, pur di distruggere i curdi, la Turchia farebbe patti anche con il demonio. E visto che di genocidi la Tirchia se ne intende, vi è più di una ragione di essere preoccupati, anche perché i curdi delle forze che combattono il califfo sembrano le uniche in grado di strappare qualche vittoria. Obama pensava che questa guerra ai confini del medio oriente e dell’Europa sarebbe dovuta durare almeno 14 anni, ma se la Turchia si schiera anche informalmente con l’Is, i conti sono completamente da rifare. In due anni l’Is si potrebbe prendere tutto il Kurdistan siriano ed iracheno, compiere un massacro infinito ed attestarsi per un nuovo piano d’azione. I 14 anni inizierebbero a scorrere da allora e se l’America pensa di risolvere il contenzioso con il solo impegno aereo, alla fine di quel tempo, sarebbe l’Is ad avere conquistato una vittoria assoluta.

Roma, 25 giugno 2015